Il biliardo è considerato dai professionisti e dagli appassionati un vero e proprio sport, tanto che nel 2018 è stata lanciata una campagna ufficiale dalla World Confederation of Billiards Sports (WCBS) per introdurre il biliardo come specialità olimpica alle Olimpiadi di Parigi del 2024. La raccolta firme per tale petizione è ormai a buon punto, potremmo dire quasi ultimata.
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In effetti, il biliardo ha tutte le caratteristiche per poter essere definito più che un passatempo e un gioco sociale, un vero e proprio sport di strategia, di resistenza mentale e di movimento corporeo, specialmente per quanto riguarda la mobilità degli arti e la coordinazione dei movimenti tra l’occhio e la mano.
È proprio in relazione a questa particolare coordinazione che si innestano le considerazioni sulle necessarie abilità di mira richiesta dal biliardo, che non sono affatto approssimative e solo istintive, ma si basano su metodi di mira molto simili a quelli in uso nel tiro a segno o nelle esercitazioni al poligono per le armi da fuoco.
Come si tiene la stecca al biliardo?
Innanzitutto si deve cominciare con la scelta della stecca in base alla grandezza delle proprie mani: più grandi si hanno le mani e più grossa deve essere l'impugnatura.
L'impugnatura può essere senza rivestimento, con rivestimento in pelle o in lino irlandese, nell'eventualità che le mani tendano a sudare.
In caso di mani piccole è preferibile scegliere stecche con l'estremità più sottile, detta "puntale", delle dimensioni inferiori ai 13 mm, perché ciò agevola la tenuta della posizione a supporto della stecca.
Normalmente le stecche pesano dai 500 agli 800 gr e possono essere di vario materiale. Al tradizionale legno oggi si sono aggiunti materiali come metalli (alluminio), leghe metalliche o fibra (ad es. di carbonio) e kevlar.
La maggioranza dei giocatori, comunque, si orienta su stecche dal peso di 800 gr costruite in legno di frassino o acero.
Una volta individuata la stecca adatta alle proprie proporzioni, si passa alla fase successiva dell'assunzione della corretta impugnatura della stecca.
La corretta impugnatura della stecca si ottiene trovando l’equilibrio della stessa sul palmo della mano dominante. Quando la stecca rimane in equilibrio, va impugnata 2,5 cm sotto questo punto o comunque tra i 10-13 cm dall'estremità posteriore, che si chiama "calcio".
La mano non dominante serve invece a sorreggere il puntale della stecca, in una posizione denominata "ponticello".
Esistono diverse tecniche per formare il ponticello, alcune più semplici, altre più difficili per giocatori più esperti ma, se si vuole imparare da subito la tecnica dei professionisti, è opportuno iniziare con quella più valida, quella del "ponticello ad anello".
Tale tecnica prevede la formazione di un cerchio ottenuto dall’unione del dito pollice con l’indice ed il resto delle dita appoggiate sul panno verde. Il puntale, passando attraverso il cerchio, poggerà sul dito medio, assicurando la miglior precisione nel colpire la bilia.
Qualora all’inizio risulti difficile l’applicazione di questa tecnica, si può cominciare con la tecnica del "ponticello a mano aperta", molto più facile e comoda da realizzare. In questo caso si appoggia la mano aperta sul panno e la si contrae leggermente accostando il pollice all’indice per formare una sorta di V su cui far scorrere la stecca.
Esistono anche altri ponticelli particolari, soprattutto quando la bilia si trova in una posizione specifica, come quando è attaccata o vicina alla sponda oppure molto vicina al pallino. In questi casi non c'è molta scelta tra i tiri possibili, e la bilia va colpita nella parte superiore, oppure con la mano aggrappata alla sponda o con ponticelli a mano aperta o ad anello eseguiti tra la sponda ed il panno.
Qualunque sia il tipo di ponticello che si decide di adottare, comunque, vale per tutti la regola che la mano deve rimanere immobile e saldamente appoggiata mentre si esegue il tiro, altrimenti si rischia di colpire la bilia in un punto diverso da quello precedentemente calcolato a causa di possibili slittamenti.
La stecca deve scorrere fluida e a tale scopo può essere utilizzato un guanto da biliardo o del borotalco per eliminare l'attrito con le dita.
Una volta impostata la corretta posizione delle mani, si deve tenere presente la giusta posizione della stecca, che va tenuta all’altezza del bacino con presa non troppo rigida, rischio la penalizzazione della scioltezza dei movimenti.
Il corpo va chinato sopra il tavolo da gioco per meglio rimanere allineati con la bilia da colpire ed il piede corrispondente alla mano non dominante va posto in avanti. L’altro piede deve rimanere indietro di circa 60 cm.
È importante ricordare che la stecca deve sempre trovarsi sotto il mento del giocatore, per meglio rimanere allineati alla linea di tiro.
Una volta assunta la corretta posizione e presa la mira, col braccio dominante si imprime alla stecca una spinta dolce ma decisa, senza mai rallentare il movimento prima di colpire la bilia.
Come prendere la mira al biliardo?
Nel biliardo, per effettuare buoni tiri occorre praticare un corretto allineamento occhio-stecca, pena l’effettiva possibilità di mirare erroneamente ad un punto diverso da quello desiderato. Tale disallineamento prende il nome di "errore di parallasse".
Quando si deve effettuare un tiro al biliardo, innanzitutto è necessario individuare il punto in cui mirare (linea di mira) e poi sapere come tirare precisamente nel punto mirato.
Premesso che l'area della bilia da colpire è sempre quella del disco centrale, perché ogni colpo laterale oltre il centro comporterà inevitabilmente tiri inesatti, resta da vedere come prendere la mira nella maniera giusta per ottenere una buona "steccata".
Una volta determinato l’esatto "punto di contatto" tra la propria bilia e quella da colpire, abbiamo detto che è necessario individuare la cosiddetta "linea di mira" e ciò può essere fatto mediante due metodi.
Il primo metodo prevede la valutazione della distanza tra il centro della bilia avversaria ed il punto di contatto precedentemente determinato, tenuto conto che la linea di mira dista il doppio della distanza tra il punto di contatto ed il centro della bilia da colpire.
Il secondo metodo parte dalla considerazione che le porzioni delle rispettive bilie in gioco sono sempre specularmente contrarie, per cui se il punto di contatto è identificato nel quarto di palla a destra, ad esempio, si colpisce col quarto di palla a sinistra della nostra bilia.
Le difficoltà aumentano se non è possibile o consigliato colpire direttamente la bilia, ma occorre invece mirare in un punto esterno ad essa, per esempio la sponda o un'altra bilia, per poter indirizzare il tiro verso il punto di contatto come conseguenza di un primo tiro indiretto.
L'aumento della difficoltà, del resto, non incide con l'applicazione della tecnica, che rimane comunque la stessa.
Non sempre però è opportuno colpire la nostra bilia esattamente nel centro. Talvolta si opta per imprimere un effetto alla bilia (a destra o a sinistra) e allora si deve correggere la linea di mira, sempre rimanendo nella parte più esterna dell'area centrale e mai oltrepassandola.
Se vogliamo colpire la bilia con effetto a destra, occorre spostare parallelamente al centro la linea di mira verso destra, per esempio.
A queste metodologie scientifiche è di supporto ricorrere alla visualizzazione di una "bilia immaginaria" che occupa lo spazio in cui deve essere indirizzata la nostra bilia. Questo è possibile farlo sia che si tiri direttamente sulla linea di mira o che si voglia tirare ad effetto.
Una volta individuata la linea di mira, si tratta di sapere esattamente come effettuare un tiro che raggiunga in modo preciso il punto mirato.
Per prima cosa è molto importante assumere la corretta impostazione del corpo e della posizione della testa, perché l'occhio usato per la mira deve trovarsi perfettamente allineato in verticale con la stecca.
Si definisce "occhio dominante" quello utilizzato per la mira ed è molto facile individuarlo eseguendo un semplice test sul campo.
Come prima prova occorre prendere posizione a circa 2-3 metri da un qualsiasi oggetto delle dimensioni della bilia, tendendo le braccia per formare un cerchio con i pollici e gli indici di entrambe le mani.
Una volta in posizione, bisogna inquadrare l'oggetto prescelto all'interno del cerchio, osservandolo con entrambi gli occhi. Chiudendo alternativamente prima un occhio e poi l'altro, si noterà che nel caso in cui si chiuda l'occhio dominante, l'oggetto sparirà dalla visuale.
Una volta individuato l'occhio dominante, esso sarà quello che dovrà essere utilizzato per la mira e sempre tenuto sopra la stecca per evitare l'"errore di parallasse".
I professionisti del biliardo conoscono tutte le tecniche, specialmente quelle di mira, la diversità delle stecche, le posture e le corrette impugnature che determinano tiri corretti ed ottimi risultati.
Tuttavia, anche gli appassionati potranno apprendere le tecniche base che permetteranno di giocare appropriatamente e al meglio.
Consigli per giocare bene a biliardo
Per arrivare ad una soddisfacente preparazione come giocatori di biliardo, all'inizio è conveniente sempre affidarsi a qualcuno che possa verificare l'assunzione della corretta posizione per il tiro, dal momento che il giocatore difficilmente si rende conto di non essere in linea e quindi di rischiare un errore di mira.
Altra dritta da non sottovalutare è l'allenamento della mano non dominante, al fine di potenziare abilità ambidestre nei tiri. Talvolta infatti la posizione della bilia rende difficile l'utilizzo della mano dominante e l'aver fatto pratica anche con l'altra agevola il tiro in queste circostanze.
Un fattore spesso sottovalutato ma di elevata importanza è la perfetta fissatura di tutte le parti della stecca, onde evitare di disperdere l'assorbimento dell'energia del tiro a discapito della precisione del colpo. Molte stecche moderne, infatti, sono smontabili in due pezzi per un minore ingombro e vanno fissate al momento dell'utilizzo.
Consiglio forse non troppo originale, ma estremamente utile, è la raccomandazione di passare del gesso sul pezzetto di cuoio che ricopre il puntale, detto "girello" o "cuoietto", al fine di impedire lo scivolamento della bilia e garantire una perfetta aderenza del colpo.
L'applicazione delle giuste tecniche e un po' di allenamento permetteranno di approcciarsi a qualsiasi specialità di gioco al biliardo, come carambola, snooker, pool ed altre, riportando ottimi risultati.
Stecca da biliardo Professionale Essenziale per colpi di precisione
La stecca da biliardo é lo strumento fodamentale per effettuare dei colpi di estrema precisione e imprimere l'effetto voluto alla biglia da biliardo.
Nel sito tavolidagioco.it é presente una ampia offerta di stecche da biliardo professionali, si caratterizzano per la tipologia di legno utilizzata (per la maggioranza acero canadese) e per il peso superiore rispetto alle .
Le stecche da biliardo professionali, si dividono in due principali categorie:
- Stecche da Pool
- Stecche per Italiana
Stecche da pool
Le
, si caratterizzano per una lunghezza di circa 148 cm e dal puntale dai 12 ai 13 mm di diametro.Il peso totale della stecca é intorno ai 600 grammi.
Queste caratteristiche permettono una maggiore precisione nel colpo, a discapito di una minore massima forza imprimibile alla biglia (rispetto alle stecche per italiana).
Sono disponbili con differenti disegni e colori, principalmente per questioni estetiche.
Le stecche da pool moderne sono quasi sempre divisibili in due parti, per facilitarne il trasporto.
Selezione di stecche da pool:
Stecche per italiana
Le
Il peso totale della stecca é intorno ai 700 grammi.
Queste caratteristiche permettono di imprimere una maggior energia durante il colpo (rispetto alle stecche da pool), in quanto le biglie per il gioco all'italiana o carambola, sono normalmente di diametro e peso maggiore alle classiche biglie da pool (biglie colorate e numerate da 1 a 15).
Sono disponbili con differenti disegni e colori, principalmente per questioni estetiche.
Le stecche da italiana di moderna concezione, sono quasi sempre divisibili in due parti, per facilitarne il trasporto.